Un pensiero per l’Avvento

candele avvento

Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! (1 Gv 3,1).

Di solito è l’uomo che cerca la vicinanza di Dio: qui è Dio che si fa vicino all’uomo.

Il Figlio di Dio si fa “carne”, come dice Giovanni, cioè uomo nella sua fragilità, nella sua capacità di peccare, nella sua debolezza. Il Verbo si è fatto come noi, uomo mortale, che fa fatica, come ognuno di noi, ad osservare la legge di Dio. Questo attestano le Scritture.

Ora, perché Dio si è fatto uomo in questo modo? La risposta è una sola: l’assoluta gratuità dell’Incarnazione, nel fatto stesso e nel modo in cui è avvenuta. L’amore di Dio è un amore che si piega sulla creatura per innalzarla a sé. Si abbassa per elevarla alla filiazione divina. In Gesù ciascuno può rivolgersi a Dio e chiamarlo “Abbà”.

La gratuità dell’Amore di Dio avvolge, penetra e porta la nostra vita: per essa noi siamo realmente figli di Dio, non solo per modo di dire, anche se questo ora non è del tutto evidente (cfr 1 Gv 3,1-2).

La nostra vita può svolgersi con fiducia filiale nell’amore gratuito di Dio, che ci ricupererà sempre.

Questa verità dovrebbe renderci sereni e fiduciosi anche nei nostri compiti educativi: coloro che ci sono dati e per i quali noi ci spendiamo, talora nella fatica e nella sofferenza, sono amati da Dio.

(M. Cè, da una Meditazione agli esercizi spirituali diocesani, Cavallino 27 settembre 2007)

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