BUON NATALE

adorazaione pastori

 

Vi è mai capitato di pensare che sia tutto inutile? Che finita una guerra ne comincerà un’altra? Che, per quanto si faccia, si è sempre punto a capo? Che l’aiuto che si dà a chi chiede la carità non risolverà i problemi? Che, per ogni povero che aiuti, ce ne sono 10 che non puoi aiutare? Che, per ogni persona buona, ce ne sono molte di più che compiono il male?… Questi pensieri, quando vengono, rischiano di renderci disillusi, rinunciatari. Non dobbiamo cedere a questa tentazione perché ciò che noi facciamo è importante: madre Teresa di Calcutta diceva che, quanto possiamo fare noi, è una goccia nell’oceano; ma senza quella goccia l’oceano è più vuoto. Baden Powell diceva che non dobbiamo lasciare un mondo perfetto ma soltanto un po’ migliore di come l’abbiamo trovato. Ciò che noi facciamo è importante: ma sapete qual è la bellezza della festa del Natale? È che non è la festa di ciò che fa l’uomo ma di ciò che fa Dio!! Alle domande sopra ricordate il Natale risponde a suo modo: se fosse tutto inutile Dio non si sarebbe fatto uomo. Quando ci sentiamo impotenti di fronte alla storia, alle nostre fatiche e sofferenze, allora guardiamo alla grotta di Betlemme e scopriremo che è l’impotenza di Dio a salvare il mondo!

Il Natale ci mostra il volto del nostro Dio, e questo volto è il volto della misericordia: perché misericordia alla fin fine è non lasciare nessuno da solo, neanche chi se lo meriterebbe. Dio si fa uomo per non lasciare nessun uomo da solo; Gesù si fa uomo per ogni uomo.

I miei auguri, allora, al termine di questi pensieri un po’ sconnessi, sono quelli di non diventare mai disillusi, di trovare sempre nella misericordia di Dio un approdo sicuro al termine delle tante strade che la vita ci porta a percorrere. Buon Natale: che questo bambino doni a tutti noi la forza di affrontare le nostre sfide quotidiane, la consapevolezza della grandezza dell’amore che Dio ha verso ciascuno, la serenità di chi non rinuncia di aggiungere la sua goccia nell’oceano.

Don Marco

 

Un pensiero per l’Avvento

candele avvento“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).

Il Figlio di Dio facendosi uomo si unisce a tutti gli uomini facendoli partecipi della sua filiazione divina.

L’incarnazione di Gesù è la chiamata a diventare figli di Dio, che per noi diventa realtà nel battesimo.

Tutti gli uomini sono chiamati a diventare figli di Dio in Gesù.

Quando Dio guarda Gesù, vede anche tutti i nostri volti, ci ama con lo stesso amore con cui ama Gesù e, guardando noi, nel nostro volto Dio vede le sembianze di Gesù.

Anche nel volto del più grande peccatore.

Le sembianze di Gesù non sono cancellate neanche dal peccato, noi rimaniamo figli di Dio anche se lo rifiutiamo. Dio non ci rifiuta, siamo suoi figli per sempre.

Provate a pensarci: guardando Gesù, Dio vede anche il mio volto, e mi ama con lo stesso amore con cui ama suo Figlio. Guardando me, riconosce nel mio volto i lineamenti di Gesù e mi ama e mi amerà sempre.

È bello pensarlo per noi, per i nostri figli, per quelli che amiamo, per tutti.

(M. Cè, da una Meditazione agli esercizi spirituali diocesani, Cavallino 13 gennaio 2012)