«Chi sono io?». È questo uno dei sentimenti che mi hanno accompagnato fin da quando, trent’anni fa, il Patriarca Marco mi ha ordinato prete. Mi sono trovato continuamente a dover affrontare cose più grandi di me, a fare cose che non pensavo di fare e per cui non mi sento capace: a contatto col mistero di Dio celebrato nei sacramenti e incontrato nelle persone, in chi è già grande e in chi lo sta diventando, e toccando la sua azione meravigliosa sempre all’opera. Rimango sorpreso e pieno di gratitudine perché il Signore abbia chiamato proprio me al suo servizio. Mi dà tanta pace e consolazione sapere che la Chiesa è sua e che Lui stesso se ne prenda cura. Vengo in una Comunità che ha sperimentato questa cura del Signore, e con Lui è cresciuta: non ho conosciuto P. Agostino, ma in tanti lo ricordano con stima e affetto; a don Ottavio brillano ancora gli occhi quando parla di questa parrocchia; a tanti, grandi e piccoli, ho sentito dire a don Marco il dispiacere che vada via, un segno bellissimo dell’amore con cui si è donato nel servizio in mezzo a voi e di come sia entrato nei vostri cuori. Gli ho detto che mi piacerebbe restasse con noi, per aiutarmi in questo compito che, in questo modo, assumo per la prima volta. Dopo una prima esperienza nelle parrocchie sul litorale di Caorle, la parrocchia di Santa Maria Goretti è stato il mio ‘primo amore’, prima di prendere una svolta per me inaspettata, quando il Patriarca Marco mi ha chiamato per dirmi “ti mando a Roma a studiare la Sacra Scrittura”. Da allora il mio ministero ha percorso strade per me impensate: mi sono ritrovato in carcere, a Rebibbia, nella Casa di Spiritualità del Cavallino a seguire l’attività degli esercizi spirituali e cominciando a insegnare in Seminario e nella Scuola biblica; col Patriarca Angelo sono arrivato a Venezia, per diventare educatore in Seminario, collaborando inizialmente con la parrocchia dei Carmini, e poi per un decennio con quella di Campalto che, di domenica in domenica, è diventata per me un’altra famiglia. Il Patriarca Francesco mi ha chiamato a un servizio per me totalmente nuovo come quello di Cancelliere in Curia, come Assistente diocesano per i giovani di Azione Cattolica e, per tempi più o meno lunghi a diventare responsabile di diverse realtà parrocchiali: di San Pantalon e dei Tolentini, di Villabona e dei Santi Liberale e Mauro a Jesolo e, infine, come vice parroco nella Comunità marciana, nel cuore di Venezia. Tante esperienze di sicuro e tutte diverse: finora è andata bene, e spero di non combinare disastri ora; molto è quello che ho ricevuto, al di là di quello che ho potuto dare. Conto molto sulla vostra pazienza e sul vostro aiuto perché ho tutto da imparare. Non chiedetemi un programma, o cosa intendo fare. Come Chiesa, anche nella nostra diocesi abbiamo iniziato il cammino sinodale: cammineremo insieme, avendo a cuore che nessuno sia lasciato indietro o messo in disparte. Il vangelo che porto con me come mia vera ricchezza, il vangelo che è “potenza di Dio” – non un libro di parole che lasciano il tempo che trovano – è il vero bene per ciascuno di noi che insieme dobbiamo far arrivare a tutti. Mi affido, e affido la nostra comunità, all’intercessione dei Santi Francesco e Chiara, e alla protezione di Maria Madonna della Salute, sotto il cui sguardo, fin da ragazzo, sono cresciuto. Mentre prego per ciascuno di voi, pregate per me.
Don Mauro Deppieri